Gli errori catastali sono inesattezze o sviste su immobili e terreni registrati al Catasto. Possono essere, per esempio, degli errori effettivi o semplicemente derivanti da mancate comunicazioni e / o aggiornamenti agli uffici di competenza, ma anche informazioni errate così acquisite dallo stesso Catasto. Ma in questi casi come si rettificano gli errori catastali? E soprattutto chi paga l’allineamento dei dati reali con quelli depositati presso il Catasto del territorio? Di seguito vedremo alcune tra le casistiche più frequenti e come procedere con la rettifica.
Errori catastali: i casi più frequenti
In linea di massima, le sviste od errori più frequentemente riscontrabili sui dati catastali sono quelli anagrafici o quelli relativi all’immobile (o terreno). Tra questi, in particolar modo, è possibile trovare errori catastali relativi a:
- codice fiscale dell’intestatario:
- nome e cognome o denominazione, se persona giuridica, dell’intestatario del bene immobile;
- indirizzo dell’immobile;
- segnalazione di incoerenza per fabbricato “mai dichiarato”;
- segnalazione di incoerenza per fabbricato rurale;
- altre variazioni sull’immobile.
Errore di anagrafica: nome, cognome o denominazione
Questo è il caso in cui il nominativo del soggetto intestatario, persona fisica o giuridica, sia stato registrato al Catasto con un errore di digitazione. Per esempio, Mario Rossi appare come Marco Rossi o Debora Bianchi come Deborah Bianchi. Gli errori di anagrafica sulle persone fisiche sono più frequenti rispetto a quelli su aziende e ditte. Questo può generare non poche difficoltà ed imprecisioni nelle ricerche catastali. Errori catastali sulle persone giuridiche, invece, possono capitare quando la denominazione non viene aggiornata in Catasto, risulta essere incompleta, oppure a seguito di trasformazione della natura giuridica (es. da snc a srls). In questi casi è sempre consigliabile l’esecuzione di una visura catastale per verificare che la ditta sia correttamente censita. Infine, in caso di mancata voltura catastale nel caso di trasferimento di un diritto reale si può assistere ad un errore del soggetto intestatario.
Codice fiscale dell’intestatario
Il codice fiscale presente all’interno delle visure catastali deve essere sempre validato in Anagrafe Tributaria. Tuttavia, nonostante questo doppio controllo, possono capitare degli errori sul codice fiscale che rendono impossibile l’estrazione della visura catastale. Questo tipo di incongruenze possono capitare, indifferentemente, per le persone fisiche e giuridiche.
Ubicazione dell’immobile
La presenza dell’indirizzo immobile e del numero civico è un dato essenziale in visura catastale, per questo è fondamentale che non vi siano errori. Il problema, in questo caso, può nascere dalle mancate comunicazioni tra enti pubblici, quindi Catasto e Comune. Per questo può capitare che l’indirizzo di un immobile presente in Catasto non corrisponda alla toponomastica depositata in Comune. Inoltre, le recenti fusioni tra Comuni potrebbero determinare ulteriori errori nei dati catastali depositati.
Segnalazione di incoerenza per fabbricato “mai dichiarato”
Secondo l’articolo 2 – comma 36, del d.Lgs 262/2006, l’Agenzia delle Entrate ha l’obbligo di richiedere ai titolari degli immobili non dichiarati al catasto di regolarizzare la propria situazione. Periodicamente, quindi, vengono effettuati dei controlli per l’identificazione di tali fabbricati, in collaborazione con l’AGEA, mediante un’attività di foto-identificazione sulla base di immagini territoriali in alta definizione.
Segnalazione di incoerenza per fabbricato rurale
Dopo il 30 novembre 2012, giorno termine per la dichiarazione al catasto degli immobili rurali produttivi di reddito, l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato l’elenco dei fabbricati rurali non ancora dichiarati. Se non si fa parte dei casi specifici per i quali non è obbligatoria la dichiarazione è necessario effettuare la regolarizzazione della propria posizione.
Altre variazioni sull’immobile
Esistono altre tipologie di variazioni sull’immobile che possono produrre inesattezze catastali. Possono riguardare, per esempio, la registrazione di atti al catasto dei fabbricati e / o dei terreni, l’assegnazione definitiva di un identificativo catastale, la registrazione di una variazione colturale, la rettifica di duplicati di particella e così via dicendo. Tutte queste variazioni coinvolgono generalmente tecnici professionisti esperti in tematiche catastali.
Errori catastali: come fare e chi paga?
In presenza di errori catastali, l’unica soluzione è quella di procedere con la correzione. È possibile presentare la domanda di aggiornamento mediante il servizio online Contact Center dell’Agenzia delle Entrate. Questa alternativa, in apparenza più semplice e gratuita, è però molto laboriosa e quasi mai funzionante. Catasto Semplice mette a disposizione uno strumento di correzione visura catastale, il quale permette di effettuare la pratica completamente online senza recarsi fisicamente presso l’Ufficio di competenza. La correzione visura catastale ha un costo di 24,59 euro + IVA ed è sempre il richiedente ad effettuare il pagamento dell’importo. Questo comodo e pratico strumento online permette di correggere alcuni errori presenti in visura catastale, quali:
- errori sull’anagrafica dell’intestato: correzione del nome, cognome, data di nascita, codice fiscale;
- errori sui dati dell’immobile: correzione dei dati identificativi (sezione, foglio, particella, subalterno), di classamento e dell’indirizzo;
- errori di intestazione: nel caso di intestazione di proprietà non aggiornata, in seguito alla mancata acquisizione nella banca dati Catastale di atti notarili, pratiche catastali, volture e così via dicendo.
Perché la pratica vada a buon fine sono richiesti circa 4 giorni lavorativi.
Articolo tratto da “Catastosemplice.it”