Anche per il 2024 è possibile fruire della detrazione delle spese di intermediazione immobiliare, ovvero dei compensi versati a terzi per i servizi offerti per l’acquisto di un immobile. Ma a quanto ammonta lo sgravio fiscale e, soprattutto, in quale circostanza è possibile avvalersene?
In linea generale, la detrazione spetta ai contribuenti IRPEF che si sono avvalsi dell’intermediazione immobiliare per l’acquisto dell’abitazione principale. È possibile detrarre il 19% dei costi sostenuti, per un tetto massimo di 1.000 euro, sulla dichiarazione dei redditi 730/2024.
Come detrarre le spese di intermediazione immobiliare
Sempre più persone si avvalgono di intermediari, per l’acquisto di un immobile. E’ possibile approfittare dell’apposita detrazione in sede di dichiarazione dei redditi, così come previsto dall’articolo 15 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi.
La normativa vigente, e quindi valida anche per la dichiarazione dei redditi 2014, prevede:
- la possibilità di detrarre il 19% delle spese sostenute per l’intermediazione immobiliare;
- un tetto massimo di sconto d’imposta di 1.000 euro.
La detrazione viene finalizzata con una riduzione dell’IRPEF ed è valida solo per l’acquisto di un immobile che costituisce l’abitazione principale del contribuente. È poi necessaria la verifica sia dello sconto massimo ottenibile che di ulteriori requisiti.
I requisiti per la detrazione delle spese di intermediazione
Così come specificato dal TUIR, lo sconto IRPEF sulle spese di intermediazione immobiliare è concessa solo sull’acquisto dell’abitazione principale. A questo scopo, è necessario verificare la sussistenza di alcuni requisiti:
- l’immobile deve essere stato correttamente inserito nei registri anagrafici;
- il contribuente deve dimostrare che si tratta dell’abitazione in cui vive abitualmente, eventualmente anche con i propri familiari, tramite autocertificazione;
- affinché si possa procedere a detrazione, l’importo delle spese di intermediazione deve essere riportato sull’atto di cessione dell’immobile.
Chi può fruire della detrazione per le spese di intermediazione immobiliare
Oltre ai requisiti già elencati, è inoltre utile specificare per quali soggetti la detrazione risulta effettivamente prevista. Le spese di intermediazione finanziaria possono infatti essere detratte:
- dall’acquirente dell’immobile, mentre non è prevista la possibilità di detrazione da parte del venditore;
- dal contribuente intestatario dell’immobile, mentre non si può approfittare dello sconto IRPEF per le spese sostenute nell’interesse dei familiari fiscalmente a carico.
Alla luce di quest’ultima precisazione, è utile sottolineare che la detrazione delle spese di intermediazione non vale nemmeno per il coniuge fiscalmente a carico. Al contrario, se l’immobile è stato acquistato da più soggetti, la detrazione viene suddivisa fra i comproprietari.
La documentazione da produrre
Per poter fruire della detrazione, l’articolo 35 del DL 233/2006 richiede che i soggetti interessati producano l’apposita dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà. Il documento dovrà riportare:
- se la compravendita dell’immobile si sia avvalsa della figura di un mediatore;
- i dati del titolare o, se non persona fisica, la denominazione e la ragione sociale del legale rappresentante;
- il codice fiscale o la partita IVA;
- l’importo della spesa sostenuta;
- il numero di iscrizione a ruolo dell’agente di intermediazione immobiliare e della Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura del titolare o relativo legale rappresentante.
Dove inserire le spese per l’intermediazione immobiliare
Ma dove inserire le spese sostenute per l’intermediazione immobiliare e, quindi, come compilare correttamente il modello 730/2024?
Per ottenere la detrazione, è necessario compilare i righi da E8 a E10 del Quadro E della dichiarazione dei redditi, quelli relativi alle “altre spese”. In particolare:
- è necessario utilizzare il codice 17 in colonna 1;
- è necessario riportare la spesa sostenuta in colonna 2. L’importo è l’equivalente degli oneri detraibili riportati in Certificazione Unica. In questo caso, è utile ricordare che la spesa detraibile va ripartita secondo la percentuale di proprietà in presenza di comproprietari dell’immobile.
I documenti da conservare
Oltre all’inserimento della spesa detraibile per l’intermediazione immobiliare, al contribuente è richiesto di conservare la relativa documentazione, affinché sia disponibile in caso di verifiche o controlli fiscali.
A questo scopo, si consiglia di mantenere sia gli originali che le copie:
- del contratto preliminare di compravendita;
- dell’atto di compravendita;
- dell’autocertificazione sull’uso dell’immobile come abitazione principale;
- della fattura emessa dall’agenzia immobiliare, quindi dall’intermediario;
- della dichiarazione sostitutiva di notorietà.
In merito alla fattura, quando è indirizzata a più soggetti – ad esempio il proprietario dell’immobile e un soggetto terzo – va indicato chi sostiene effettivamente l’onere, affinché la detrazione sia fruibile. In caso questa specifica non fosse stata indicata al momento dell’emissione della fattura stessa, è possibile procedere a integrazione in itinere.
Data la complessità del tema, e per evitare di imbattersi in errori o in dimenticanze, il consiglio è quello di avvalersi dell’aiuto del proprio commercialista di fiducia, affinché possa indicare quali documenti debbano essere conservati, in relazione al singolo e specifico caso.
Articolo tratto da “Idealista.it”
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